A 800 anni dalla nascita incontro al collegio Ballerini mercoledì 14 maggio alle 21
Tommaso nacque in Italia, a Roccasecca, nel 1225 e morì a Fossombrone nel 1274. A 800 anni dalla nascita e 750 dalla morte, parlare di lui, conoscerlo, discuterne le idee e le dottrine, significa anzitutto decidere di incontrare un gigante dell’intelligenza umana e della fede.
In questo importante anniversario il collegio Ballerini desidera celebrare Tommaso D’Aquino, non solo in quanto grandissimo filosofo e teologo che ha segnato la storia del pensiero cristiano, ma anche perché è stato un instancabile cercatore di Dio, santo per la Chiesa, modello di vita per i cristiani. Per il collegio c’è anche un obbligo morale perché San Tommaso è riconosciuto come il santo patrono delle scuole cattoliche.
Il Ballerini, in collaborazione con l’associazione ‘l’Umana Avventura’, omaggerà il grande dottore della Chiesa con una serata culturale dal titolo: “Tommaso d’Aquino. Un uomo di fede e ragione. Un itinerario a Dio” che si terrà in collegio mercoledì 14 maggio alle 21.
Interverranno come relatori il docente di filosofia Luca Frigerio che illustrerà il genio filosofico di san Tommaso e il rettore don Guido Gregorini che si soffermerà sulla teologia del grande domenicano.
Ospite speciale dell’incontro sarà Stefano Parenti, psicologo e psicoterapeuta, autore di una recente pubblicazione dal titolo: “Sulle spalle dei giganti. Psicoterapia nella prospettiva di Tommaso d’Aquino”. L’autore in questo libro propone il recupero dell’antropologia tomista quale fondamento della pratica psicoterapeutica.
Attraverso lo studio delle facoltà dell’anima, delle virtù che le perfezionano e della loro psicodinamica, come le descrive san Tommaso, è possibile comprendere meglio le patologie della psiche umana e aiutare i pazienti nel loro percorso di guarigione.
San Tommaso insieme a Sant’Agostino è considerato il più importante filosofo e teologo della storia del cristianesimo, perché con il suo genio, il suo impegno, la sua spregiudicatezza ha penetrato il mistero della realtà e del cosmo, l’enigma della vita, la verità di Dio.
Nel suo tempo Tommaso d’Aquino fu un innovatore. Lo è stato nella teologia, nella filosofia, negli studi e nella vita accademica. Seppe mettere a confronto la tradizione cristiana con la visione aristotelica del mondo, senza preclusioni ma anche senza cedimenti.
La scienza, che l’Occidente latino aveva imparato da non molto a conoscere grazie agli arabi e alle traduzioni dal greco, ne usciva rigenerata; e la teologia cristiana, invece che mortificata, ne era vivificata.
L’insegnamento, gli scritti, le Summae, i Commenti, le “Orazioni” di Tommaso hanno segnato la storia intellettuale, morale e spirituale, dell’Europa dal Medioevo ad oggi. Ma è stato soprattutto un “metodo di pensiero” che egli ha consegnato ad allievi, colleghi, uomini e donne impegnati nell’arduo compito del sapere e della conoscenza della verità. Un metodo che non si sottrasse alle sfide, alle domande, alle crisi dell’esistenza umana, ma seppe guardarle e affrontarle con convinta speranza che la ragione e la fede vi avrebbero dato risposte sicure, o almeno accettabili e plausibili.
Seguire il suo itinerario, umano e intellettuale, è il miglior modo per comprendere la natura e la forza di un pensiero, che molto avrebbe ancora da dire alla cultura dei nostri giorni.