L’arcivescovo Delpini incoraggia la città di Seregno a “proseguire il cammino, ed essere popolo per testimoniare la gioia di essere cristiani”
Un incoraggiamento forte e deciso a proseguire il cammino intrapreso, ad essere popolo e a testimoniare la gioia di essere cristiani, sorretti dalla fede in Gesù che è il pane vivo che dà la vita.
È stato questo il senso della celebrazione che ha visto l’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, confermare la comunità pastorale di Seregno dedicata a san Giovanni Paolo II a dieci anni dall’inizio del suo cammino avviato dal suo predecessore il cardinale Angelo Scola il 14 settembre del 2014.
Lo ha fatto nel tardo pomeriggio di domenica 22 settembre, anniversario della dedicazione della Basilica San Giuseppe e festa del Santo Crocifisso, con la messa solenne nell’antistante piazza Concordia gremita di fedeli, moltissimi dei quali hanno seguito la celebrazione in piedi ma sempre con grande attenzione e partecipazione.
Ad accompagnare tra due ali di folla l’arcivescovo all’altare, appositamente installato dinanzi al colonnato della Basilica, tutti i sacerdoti della città, in primis il prevosto della città e parroco della comunità, mons. Bruno Molinari con i vicari parrocchiali e della pastorale giovanile, i sacerdoti residenti, i superiori e religiosi dell’Opera Don Orione e dell’Abbazia San Benedetto, con le tre confraternite del SS. Sacramento. Ad attenderlo nella piazza il sindaco Alberto Rossi con la giunta comunale e diversi consiglieri, le autorità militari, il consiglio pastorale della comunità, religiose e ausiliarie diocesane, catechiste/i, laici impegnati nelle molteplici attività ecclesiali locali e tanti fedeli.
Le corali parrocchiali cittadine riunite per l’occasione hanno accompagnato la celebrazione eucaristica, liturgicamente molto curata e coordinata dal vicario don Michele Somaschini, che mons. Delpini ha presieduto affiancato da mons. Molinari e dal seregnese mons. Angelo Frigerio, già vicario generale delle forze armate, ora cappellano del comando Nato a Milano. In apertura della celebrazione mons. Molinari ha ricordato il motivo della presenza dell’arcivescovo ringraziandolo delle frequenti visita alla città.
All’omelia (che pubblichiamo integralmente in altra parte) mons. Delpini ha riecheggiato il titolo della sua proposta pastorale per il 2024/2025 rivolta a tutta la diocesi dal titolo “Basta. L’amore che salva e il male insopportabile” evidenziando anzitutto la ‘stanchezza e l’esasperazione’ che contrassegnano e contraddistinguono la vita delle persone a tutti livelli, personale, familiare, generale. Una situazione che porta a chiedersi, ha esclamato l’arcivescovo: “Che vita è questa?”. Soggiungendo subito dopo: “Ma qui si affacciano gli angeli. Quanti angeli vengono in questa città, si accostano a chi è stanco, lo svegliano, gli toccano la spalla? Quanti angeli con il volto di uomo avete incontrato? Quanti angeli si aggirano per Seregno? Cosa ci dicono?”, e quindi proseguendo con l’indicazione delle tre parole chiave richiamate in apertura: il pane vivo che è Gesù e dà la vita, il cammino da compiere, il popolo che ne è coinvolto con i cristiani della città convocati (“basta campanilismi, basta nostalgie di un passato irrecuperabile” ha rimarcato con forza).
Prima della conclusione monsignor Bruno Molinari, che proprio domenica 22 settembre ha festeggiato i suoi 74 anni, compleanno salutato con un caloroso applauso da tutta la piazza (ed evocato dallo Delpini che scherzando ha parlando di quarantaduesimo compleanno aggiungendo poi che l’indomani sarebbe stato “non si sa per fortuna o per disgrazia” l’anniversario della sua ordinazione episcopale, nel 2007 ndr), ha sottolineato che «è bello ricordare il seminario, gli educatori ed i giovani in cammino». Ai rappresentanti di ciascuna delle sei parrocchie della comunità è stata infine consegnata una lampada a forma di barca, “affinché prendano il largo” ho sottolineato il prevosto. Delpini ha infine firmato il nuovo messale ambrosiano, che sarà utilizzato nelle celebrazioni a partire dalla prima domenica del prossimo tempo di Avvento.