XII e XIII Domenica dopo la Pentecoste

Domenica 11 agosto 2024 - XII Domenica dopo la Pentecoste


Dal Vangelo di Matteo (10,5b-15)
In quel tempo. Il Signore Gesù inviò i Dodici, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demoni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento. In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglie e non dà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dei vostri piedi. In verità io vi dico: nel giorno del giudizio la terra di Sodoma e Gomorra sarà trattata meno duramente di quella città».


Il Signore invia i dodici. Come Gesù è stato mandato dal Padre così ora manda i suoi discepoli perché continuino la sua missione e dilatino in tutto il mondo il suo annuncio “il Regno dei cieli è vicino”. Non li invia come un esercito alla conquista del mondo, li manda come pastori in cerca delle pecore perdute, dando loro il potere di compiere segni di vita là dove regna la morte, di annunciare parole di speranza dove ancora sopravvive la paura. È la perenne missione della chiesa: condurre fuori dall’uomo tutto ciò che lo tiene fermo e schiavo. Avvolgere di compassione l’umanità che ancora teme l’incontro con Dio perché non ne conosce la bellezza. Un simile compito non può mai realizzarsi senza una purificazione da parte di chi lo assume. Infatti li invia con nessuna ricchezza se non quella della fede, dell’amore e della pace. Ma anche della determinazione e del rigore. Portando sé stessi, i discepoli in realtà portano qualcosa di più grande: quel Regno dei cieli che hanno già iniziato a sperimentare nell’amicizia con Cristo, perché non sia per pochi eletti, ma per tutti.

don Guido Gregorini


Domenica 18 agosto 2024 - XIII Domenica dopo la Pentecoste


Vangelo secondo Luca (7, 1-10)
In quel tempo. Il Signore Gesù entrò in Cafàrnao. Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l’aveva molto caro. Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. Costoro, giunti da Gesù, lo supplicavano con insistenza: «Egli merita che tu gli conceda quello che chiede – dicevano –, perché ama il nostro popolo ed è stato lui a costruirci la sinagoga». 
Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa, quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non disturbarti! Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo io stesso non mi sono ritenuto degno di venire da te; ma di’ una parola e il mio servo sarà guarito. Anch’io infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa». All’udire questo, Gesù lo ammirò e, volgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!». E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.


Il Vangelo di oggi ci presenta un soldato romano, un centurione, non intento ad opprimere e vessare, come ci si aspetterebbe, ma come un uomo buono, amico del popolo ebraico, che si rivolge a Gesù per chiedere una grazia particolare: la guarigione di uno dei suoi servi a lui molto caro. Non vi è un vero e proprio incontro col Signore. Aveva sentito parlare di Lui, forse lo aveva già visto da qualche parte, aveva sentito parlare del suo potere di guaritore e quindi manda alcuni anziani a chiedere al Signore un “miracolo”. Quello del centurione è un appello disperato e, insieme, confidente. E Gesù, non può restare insensibile, davanti alla richiesta di aiuto, di un uomo che ha a cuore la salute di un suo subalterno. Subito gli comunica la sua decisione: “Verrò e lo curerò”. Ma il centurione si sente indegno di così grande attenzione, e dice al Signore di non disturbarsi. Mostra grande rispetto, cosciente della sua indegnità: “Signore, io non son degno…, ma di soltanto una parola e il mio servo guarirà”. L’atteggiamento umile del soldato romano, è così profondo, che la Chiesa ci fa ripetere l’invocazione ogni santa Messa, prima di ricevere la Santa Comunione. Noi, non siamo degni, ma, come il centurione, chiediamo al Signore di essere guariti. Una tua parola e noi saremo salvati. Ma ci rivolgiamo davvero al Signore Gesù, per essere guariti ed avere la vita eterna?

don Michele Somaschini


AVVISI NELLA COMUNITÀ PASTORALE

  • Giovedì 15 agosto è la solennità della Assunzione della B. V. Maria in cielo. 
  • Il Servizio diocesano per la Catechesi propone nei giorni 11, 13, 18 e 20 settembre la “Quattro-giorni Comunità educanti” sul tema “L’inizio e i linguaggi della catechesi”. Si potrà partecipare in presenza in Curia a Milano alle ore 15, oppure anche on-line. Informazioni e iscrizioni attraverso il servizio per la catechesi del sito diocesano.
  • Sono aperte le iscrizioni al percorso di preparazione al Matrimonio cristiano che ci sarà a ottobre nella parrocchie della Basilica con l’obbligo tassativo di iscrizione entro sabato 21 settembre. Nelle Parrocchie è reperibile il modulo per l’iscrizione.
  • Dal 24 al 31 agosto c’è la vacanza comunitaria del gruppo familiare del S. Rocco. 


PELLEGRINAGGIO CITTADINO ALLA "MADONNA DELLA CARAVINA"

Mercoledì 25 settembre ci sarà il pellegrinaggio al Santuario della Madonna della Caravina, “Nostra Signora dei miracoli” in Valsolda.

Ecco il programma della giornata: ore 7 partenza, ore 9 “sosta caffè” a Porlezza, ore 10 Visita e S. Messa nel Santuario della Caravina a Cressogno Valsolda, ore 12.30 pranzo al Ristorante del Pellegrino, ore 15.30 “sosta gelato” sul lungolago di Lugano e visita alla chiesa di S. Maria degli Angioli, entro le ore 20 arrivo a Seregno.

Per partecipare è necessaria la Carta d’Identità in corso di validità.