Casa della Carità

 La Congregazione delle Figlie della Carità di S. Vincenzo de' Paoli ha dato in comodato d'uso dall'anno 2019 una parte dell'Istituto “Pasquale & Cornelia Pozzi” sito in via Alfieri, 8 – Seregno – alla Parrocchia San Giuseppe sita in P.zza Libertà 8 – Seregno.
Mons. Bruno Molinari, parroco pro tempore della Comunità Pastorale “San Giovanni Paolo II” nel cui ambito di sei Parrocchie è inserita anche la Parrocchia San Giuseppe, insieme alla diaconia e a un gruppo di laici impegnati nelle attività caritative, ha voluto dar vita a una “Casa della Carità” a servizio di tutta la comunità seregnese e del territorio brianzolo.
Seregno, da anni vanta innumerevoli Associazioni di Volontariato Sociale (oltre che culturale, sportivo, ambientale) che nella loro peculiarità, raccolgono storie di fragilità e situazioni di vulnerabilità periodica o conclamata già note all'area Servizi Sociali comunale. Inoltre, da un quinquennio la Comunità Pastorale “S. Giovanni Paolo II” si è prodigata nella realizzazione di ulteriori servizi territoriali di prima necessità utili alle persone più emarginate in sedi adeguate ma purtroppo collocate in zone diverse della città con dispendio di energie fisiche, economiche, relazionali. Da qui la necessità di avere una sede unica in cui far convergere le diverse attività parrocchiali per ottenere omogeneità di gestione, distribuzione delle risorse economiche più equilibrata, rotazione più funzionale dei Volontari, impiego più razione degli spazi per manifestazioni, eventi, convegni.

La CdC accoglie del Decanato Seregno – Seveso e dell’Ambito di Seregno 

Scopo principale della CdC è:


  • Essere elemento vivo, positivo e prepositivo nell'espletare la Carità nei suoi vari aspetti.
  • Aggregare persone, volontari e ospiti con diversi ruoli, per contribuire al benessere della comunità.
  • Eliminare tutte le forme di intolleranza verso le persone più vulnerabili ed emarginate.
  • Attivare la rete vitale della prossimità e il flusso della relazione, dello scambio della relazione.
  • Essere una “porta aperta” nella città per interagire con enti, associazioni, fondazioni e costruire percorsi di solidarietà e sussidiarietà.

L'obiettivo principale consiste nel ridare dignità, fiducia e aiuto a chi, per i più svariati motivi, si trova in una condizione di assoluta precarietà relazionale, sociale, economica, sanitaria.