L’arcivescovo Delpini: “Ha servito con generosità, creatività, intraprendenza le comunità alle quali è stato inviato rimanendo in ciascuna per lunghi anni”
Si sono svolti nella mattinata di ieri a Pasturo, il suo paese natale, in Valsassina, i funerali di don Ferdinando Mazzoleni, scomparso all’età di 84 anni, lo scorso mercoledì 29 maggio all’ospedale di Lecco dove era ricoverato da qualche settimana. Le esequie, a cui ha preso parte anche mons. Bruno Molinari, parroco della comunità pastorale seregnese dove don Ferdy, come era conosciuto, aveva iniziato il suo cammino sacerdotale, sono state presiedute da mons. Gianni Cesena, vicario episcopale della zona III di Lecco.
Numerosi i sacerdoti presenti che hanno conosciuto e condiviso con il sacerdote scomparso tratti della sua lunga vita sacerdotale (era stato ordinato prete quasi sessant’anni orsono, il 27 giugno del 1964. Tra loro anche don Alessandro Chiesa, suo successore come parroco a Villasanta, a sua volta dopo aver svolto per alcuni anni il suo ministero come vicario parrocchiale a Seregno, nella parrocchia di san Carlo.
La chiesa parrocchiale di S. Eusebio, dove all’età di cinque anni, il piccolo Ferdinando aveva iniziato come chierichetto il cammino di fede che lo avrebbe poi portato, entrando in seminario a 11 anni, a diventare prete, ha accolto la salma di don Mazzoleni che dall’ospedale di Lecco era stata portata nel santuario della Madonna della Cintura e che è stata deposta ai piedi dell’altare.
Don Ferdinando dopo l’ordinazione era stato destinato a Seregno come coadiutore dell’oratorio maschile San Rocco dove con la sua prorompente personalità aveva entusiasmato ragazzi e giovani, rivelandosi soprattutto infaticabile animatore del cinema teatro San Rocco, dove ha dato vita a stagioni teatrali di altissimo livello che continuano ancora oggi (è stata di recente presentata la 52° edizione) e facendo conoscere al grande pubblico della Brianza la compagnia de I Legnanesi allora ancora a livello quasi amatoriale ed oggi celeberrima. Don Ferdy è stato anche l’ideatore del famoso Corteo di Magi dell’Epifania che a sua volta ha superato il mezzo secolo di vita interrotto solo per un anno dalla pandemia e che vede impegnati centinaia tra figuranti, costumisti, truccatori, curatori della manifestazione, tutti gravitanti attorno all’oratorio, giovani ed adulti, ragazzi e genitori. Molti di loro hanno voluto essere presenti ieri a Pasturo per dare l’estremo saluto al loro ‘don Ferdy’.
Dall’oratorio maschile don Mazzoleni era passato poi all’oratorio femminile M. Immacolata di via Lamarmora e quindi in Basilica San Giuseppe dove si era occupato tra l’altro del mensile L’Amico della Famiglia, della redazione locale del settimanale ‘il Cittadino’ e, come assistente, del circolo culturale San Giuseppe.
Nel 1986 era stato nominato parroco di Villasanta dove è rimasto sino al 2016 lasciando non pochi segni pastorali e non del suo ministero, dalla ristrutturazione della chiesa parrocchiale all’oratorio femminile, al centro Don Gervasoni e alla chiesa di Sant’Alessandro, ha costruito due campi da calcio per l’oratorio e per la Cosov, società calcistica e ha realizzato il suo più grande sogno: donare alla comunità il grande organo che si trova nella chiesa di Sant'Anastasia. Dal 2016 era residente a Pasturo con incarichi pastorali nella Comunità Pastorale “Maria Regina dei Monti” di Barzio.
Durante i funerali il vicario mons. Cesena ha dato lettura del messaggio di cordoglio dell’arcivescovo mons. Mario Delpini che ha tratteggiato in modo preciso la personalità di don Mazzoleni. “Ha servito – ha scritto infatti l’arcivescovo - con fedeltà le comunità alle quali è stato inviato, rimanendo in ciascuna per lunghi anni, in particolare in S. Anastasia di Villasanta. Ha servito con generosità, creatività, intraprendenza. Ha praticato e testimoniato una devozione